Il territorio del Lago d'Iseo, situato nella provincia di
Brescia, è un luogo capace di soddisfare i più svariati gusti dei
turisti sia per il paesaggio, sia per la storia culturale. Tra il
blu profondo del lago e il verde delle colline, i pensieri si perdono
nell'immensa calma dei vivaci colori. Possiamo ammirare le Torbiere,
ambiente d' incontro tra lago e terre, habitat naturale di molte
specie animali. A Iseo, così come in altri paesi del Sebino bresciano,
è diffusa la cultura vinicola: l'uva viene trasformata in prestigiosi
vini conosciuti in tutta Italia.
Il caldo sole d'estate invita a divertirsi in lunghe passeggiate
in riva al lago, in splendide gite in barca a vela, e in rilassanti
escursioni tra i vicoli di Montisola, l'isola lacustre più grande
d'Europa.
I reperti archeologici permettono di immaginare con fondamento
che già in epoca preistorica Iseo fosse un importante centro di
scambi fra diverse popolazioni, quali i Reti, i Camuni e i Cenomani,
grazie soprattutto al ruolo del suo porto lacustre.
In particolare i Camuni ebbero sempre bisogno di importare
vettovaglie, come il frumento, e questo non poteva avvenire che
dalla pianura attraverso il lago, poiché non esisteva strada litoranea.
Inoltre Iseo si trovava in un punto di passaggio obbligato lungo
un’antichissima via di transumanza che portava alle malghe del Guglielmo
e che permetteva di recuperare pedaggi dal transito dei bovini,
che avevano la possibilità di far tappa nella grande pianura Padana
a sud del paese.
L’influenza romana nella zona è testimoniata sia dalla realizzazione
di un’efficiente rete di comunicazione, come la “via Valeriana”
(I secolo a.C.), sia dal ritrovamento di un manufatto raffigurante
una fatica di Ercole, venuta alla luce durante lavori nella pieve
di Sant’Andrea, precedentemente tempio romano. La costruzione della
chiesa e la fondazione della pieve, una delle più antiche del bresciano,
è da far risalire al VI secolo, ad opera del vescovo di Brescia
San Vigilio, durante il periodo di diffusione e organizzazione del
cristianesimo in epoca longobarda. Essa comprendeva l’attuale territorio
di Polaveno, Brione, Ome, Monticelli, Provezze, Provaglio, Timoline,
Colombaro, Clusane, Pilzone, l’isola di San Paolo e ricevette, per
la sua importanza, numerose donazioni di terreni, che nei secoli
successivi furono a poco usurpati da Signori e Comuni. Nella zona
ebbe proprietà anche il monastero bresciano di Santa Giulia sempre
di fondazione longobarda, il quale vi traeva consistenti benefici
economici.
A seguito delle scorrerie e invasioni barbariche, per tutta
l’età medioevale nella zone della Franciacorta e del Sebino sorsero
numerosi castelli, torri di difesa, cinte murarie e borghi fortificati.
Iseo, col suo castello di proprietà della famiglia degli Oldofredi,
diventò per Brescia un importante centro strategico e commerciale,
tanto da essere coinvolto drammaticamente dalle lotte che opposero
i comuni italiani all’imperatore nel X secolo. In occasione della
seconda discesa in Italia di Federico I Barbarossa, Iseo fu saccheggiata
e incendiata, probabilmente grazie anche alla complicità dei ghibellini
bresciani.
A testimonianza della rilevante importanza d’ Iseo è il fatto
che il comune di Brescia provvide direttamente a finanziare la ricostruzione
del castello e concedette agli abitanti privilegi fiscali.Nel 1427
Iseo entra a far parte della Serenissima Repubblica di Venezia.
Da quel momento la città trascorse tre secoli di grandi trasformazioni
sociali ed economiche, interrotti solo dall’arrivo della peste del
Seicento. La ripresa fu poi garantita dallo sviluppo dell’industria
della lana e della seta. Nel 1784 gli artigiani lanieri si costituirono
in “università”, a testimonianza dell’importanza assunta da questo
settore.
Con gli Asburgo arrivò l’illuminazione pubblica (1819), trasformata
a gas nel 1873, elettrificata nel 1898, fu costruito il nuovo cimitero
(1822), fu inaugurato l’ospedale (1841). Nel 1834 furono aperte
regolari linee di navigazione sul lago. Dodici iseani combatterono
sulle barricate delle Dieci Giornate di Brescia, dove perse la vita
il 40enne Camillo Plevani e fu ferito il tenente Giuseppe Nulli.
Quando gli austriaci abbandonarono il paese, sul porto fu subito
innalzato il tricolore e l’inviato del nuovo governo, Giuseppe Zanardelli,
al suo arrivo trovò la popolazione in festa. Qualche anno dopo gli
iseani salutarono con entusiasmo le truppe di Giuseppe Garibaldi.
Iseano illustre fu Gabriele Rosa, che collaborò ai successi politici
di Giuseppe Zanardelli. Nel 1870/80 furono avviate tre filande a
vapore e nel 1875 fu allargato il porto, dal quale passava l’80%
dei cereali diretti in Valcamonica.
Dieci anni più tardi fu inaugurata la linea ferroviaria Brescia-Iseo:
il suo prolungamento fino ad Edolo (1907) farà perdere ad Iseo il
ruolo di nodo dei traffici verso la Val Camonica. E’ ricordata dalle
cronache, per i gravi danni arrecati, l’inondazione del settembre
1888.
Nel XX secolo, durante la prima guerra mondiale i piloti di
idrovolante si addestravano sulle acque del lago. Il turismo fu
lanciato negli anni Trenta con la sistemazione, nel 1937, del lungolago.